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Oltre alla mostra su Giò Pomodoro (presso la Fondazione Accorsi Ometto di Torino) Torino e il suo circondario ospitano alcune tra le più importanti raccolte di arte contemporanea.

Una delle più rappresentative è senza dubbio quella della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (via Magenta, 31), il  più antico museo d’arte moderna d’Italia. La collezione di Arte Moderna, ebbe infatti inizio nel 1863 con la fondazione in un edificio presso la Mole Antonelliana del Museo Civico, rendendo Torino la prima città in Italia a promuovere una raccolta pubblica di arte moderna.
Dopo varie vicissitudini dal 2009 la collezione è stata riorganizzata non seguendo più la successione cronologica delle opere esposte bensì una trama logica di Veduta, Genere, Infanzia e Specularità e ad oggi il patrimonio della galleria si compone di oltre 45.000 opere tra dipinti, sculture, installazioni e fotografie.
Grazie a percorsi tematici appositamente studiati, si possono apprezzare le opere dei massimi artisti italiani del XIX e XX secolo (da Fontanesi a Medardo Rosso fino a Morandi e Casorati), delle avanguardie storiche e di quelle del dopoguerra oltre a una tra le più importanti raccolte di Arte Povera.

Presso il Castello di Rivoli, antica residenza sabauda dove, ormai trent’anni fa, è iniziato il percorso italiano di musealizzazione dell’arte contemporanea. Inaugurato nel 1984, il Museo di Arte Contemporanea ha uno spazio espositivo di circa 7000 metri quadrati in cui è esposta l’importante Collezione Permanente nata dallo stretto rapporto che il Museo ha instaurato, negli anni, con gli artisti e che offre l’occasione di ammirare grandi installazioni permanenti, appositamente realizzate per il Castello e in un dialogo perfetto con le prestigiose vestigia architettoniche della storica Residenza.

La scena artistica torinese è inoltre animata dall’attività di varie Fondazioni tra le quali le più importanti sono certamente la Fondazione Merz, che conserva e valorizza l’opera di Mario Merz. La sede espositiva (inaugurata il 30 aprile 2005) è l'ex centrale termica delle Officine Lancia, un edificio industriale risalente agli anni 1930 di proprietà del comune di Torino, con una superficie complessiva di 3.200 m2 dei quali 1.400 destinati ad area espositiva. La Fondazione gestisce anche l'Archivio Merz (1000 volumi) e una biblioteca specializzata (4000 opere) e promuove varie pubblicazioni.

Per gli amanti dell’arte più attuale merita sicuramente una visita la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, istituzione senza scopo di lucro nata a Torino nel 1995 che sostiene l'arte contemporanea e in particolare la produzione dei giovani artisti.  Mission della Fondazione promuove l'arte contemporanea, cercando di avvicinare un pubblico sempre più ampio tramite corsi d’arte per adulti, domeniche per le famiglie, laboratori per gli studenti ed il servizio di mediazione culturale, un mezzo per accompagnare il visitatore attraverso il percorso espositivo. La fondazione inoltre è promotrice di un programma di progetti sperimentali e interculturali, sostenendo gli artisti, anche tramite la committenza di nuove opere d'arte, il lavoro in sinergia con altre istituzioni per la diffusione e la valorizzazione dell'arte, nonché organizzando residenze per giovani curatori.

Molto particolare, per gli amanti del settore, la collezione della Fondazione Arte Scienza Videoinsight che si trova in un’ex fabbrica d’inchiostro di costruzione ottocentesca, a due passi dal Po. In questo spazio, in silenzio, comodamente e al buio (nel caso di video), il pubblico può focalizzarsi sul contenuto e sul significato dell’opera d’arte. Nel progetto Videoinsight, infatti, l’arte contemporanea è intesa come strumento per facilitare il processo attraverso il quale le persone possono migliorare il rapporto con se stesse e con gli altri. La raccolta consiste in una selezione di Opere d’Arte Contemporanea dotate di significativo contenuto psicologico e di elevata potenzialità psicodiagnostica e psicoterapeutica.

Arrivando al Lingotto si erge sul tetto della struttura, sospesa, la sede della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli progettata da Renzo Piano a cui si deve, peraltro, l’appellativo di Scrigno con cui questa struttura è ormai conosciuta. Al suo interno, la collezione di opere d’arte appartenute all’Avvocato Giovanni Agnelli e a sua moglie Marella. 25 straordinari capolavori che spaziano dal Settecento alla metà del Novecento: sette tele di Matisse, un dipinto di Balla del 1913, opere di Severini, Modigliani, Tiepolo, Picasso (un’opera del periodo blu e una del periodo cubista), Renoir, Manet, due statue di gesso di Canova, oltre a preziose testimonianze dell’arte veneta dal Canaletto al Bellotto. Al di sotto dello scrigno, la Pinacoteca si sviluppa su altri cinque piani, in cui sono ospitate le esposizioni temporanee e una sala di consultazione dedicate al tema del collezionismo, un centro didattico per l’arte, gli uffici e un bookshop.

Un tour torinese dedicato al contemporaneo, non può che chiudersi nella splendida Venaria Reale, riaperta al pubblico nel 2007 dopo un lunghissimo periodo di abbandono e oggi patrimonio Unesco. Questo edificio – parte di un ampio complesso architettonico – è stato oggetto di un grandissimo restauro e adesso si propone come centro di produzione culturale e luogo di svago, in grado di offrire al pubblico un percorso tra arte, storia e architettura. Qui, all’interno dei Giardini, su un terreno che si estende per tre ettari, si colloca il Giardino delle Sculture Fluide di Giuseppe Penone: un allestimento di quattordici opere ispirato ai giardini italiani seicenteschi e in particolare al Giardino delle Fontane che Amedeo di Castellamonte aveva ideato per il parco della Reggia. Il giardino è strutturato come un luogo sensoriale dove i vari materiali utilizzati (alberi, marmo, acqua, bronzo, pietra e granito) scandiscono il passaggio da una scultura all’altra, in un continuo stato di fluidità tra gli elementi, al fine di scoprire le analogie che legano i mondi minerale, vegetale e umano.

GIÒ POMODORO. L’opera scolpita e il suo disegno
L’astrattismo

Fonte: comune.torino.it;www.gamtorino.it