Findart

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Nasce con leggerezza, come un gioco. All’inizio è una collezione di foto di amici che passano da casa e dopo una serata di cibo e parole sul terrazzo accettano di posare per un ritratto, per immortalare un saluto. Uno sguardo veloce, autentico, non studiato. Un gesto quotidiano cui si fa presto ad affezionarsi, una piccola pausa tra un lavoro e l’altro che assomiglia a un dono: chi sta davanti all’obiettivo offre la parte più eloquente ed espressiva di sé, la più esposta, la più vulnerabile, chi fotografa offre la propria visione particolare di quel momento, la capacità di svelare di uno sguardo nuove dimensioni.

Così la galleria di amici esce di casa per andare a trovare altra gente, perde il carattere di ricordo intimo e privato e si trasforma in un blog (http://silviapastore.tumblr.com/). Ogni giorno viene postato un amico diverso e a ogni foto è affiancata una breve didascalia: poche parole, le stesse che si potrebbero usare per presentare quell’amico a un estraneo con l’intenzione di riassumere velocemente chi è, cosa fa, perché è importante conoscerlo e apprezzarlo. Col tempo sono gli amici a chiamare, a chiedere di poter posare, di entrare a far parte di quella galleria, aspettando con la stessa curiosità sia di vedere il ritratto che di leggere le parole usate per commentarlo.

La tecnica è uguale per tutti: un 50 mm fisso e un flash anulare, vengono messi a fuoco solo gli occhi e si lascia sfocato il resto del volto. Due minuti o poco più per ogni scatto. La foto è molto ravvicinata, le proporzioni del viso appaiono modificate, distorte, ci sono gli occhi, soprattutto, le sopracciglia, e poi il naso, talvolta più grande di come ce lo si ricordava, le rughe, le macchie, i piccoli difetti che a questa distanza non si possono nascondere e che fanno delle persone quel che realmente sono. Nessuno si è sentito in imbarazzo né per la vicinanza dell’obiettivo, né per il risultato, la leggerezza del gioco iniziale è rimasta immutata, per tutti.

La galleria dei ritratti è ricca di storie: ogni volto ne racconta una diversa, ogni sguardo è un capitolo in cui si entra tuffandosi attraverso quelle pozze di luci e ombre che sono gli occhi. E’ anche una galleria di personaggi, oltre che di persone: artisti, artigiani, creativi che operano nei più diversi settori e che insieme disegnano una mappa insolita e inedita di Torino, al di fuori di quelle già frequentate. Una mappa fresca, viva, sincera di una Torino in cui talento e umanità si arricchiscono tra loro.

Faces
Silvia Pastore
Inaugurazione mostra fotografica martedì 24 gennaio ore 19.00
in mostra fino al 11 febbraio 2012
orario visite: martedì/sabato, ore 18.00/01.30

 

 

 

 

Silvia Pastore
http://silviapastore.tumblr.com/
Fotografa dal 1999, ha lavorato per sei anni come freelance seguendo le più importanti manifestazioni calcistiche a livello europeo, collaborando con quotidiani nazionali e agenzie estere (La Repubblica, La Gazzetta dello Sport, Tuttosport, La Stampa, ...). Realizza servizi di moda, reportage industriali, corporate e da diversi anni conduce una ricerca artistica nel campo fotografico in parallelo con l’attività professionale. Collabora con realtà impegnate nel sociale per la realizzazione di progetti di comunicazione. Da diversi anni lavora insieme a un gruppo di artisti con esperienze professionali diverse.

Circolo Culturale AMANTES 
Via Principe Amedeo 38/a, Torino
+39 011 8172427
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www.arteca.org      
ingresso libero in galleria
accesso al circolo con tessera ARCI
martedì/sabato, ore 18.00/01.30