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Se fossi nato cento o duecento anni fa, avrei potuto fare lo scultore, ma la fotografia è un mezzo molto veloce per vedere e per fare scultura”. Possono essere queste le "parole manifesto" della retrospettiva che la Fondazione Forma per la Fotografia, dedica sino al 9 aprile a Robert Mapplethorpe.

Figura monumentale dell'arte del Novecento (1946-1989), capace di influenzare generazioni di fotografi intere, che si accostò alla fotografia quasi per caso, dopo aver frequentato il Pratt Institute di Brooklyn a New York ed i corsi di disegno, pittura e scultura. 178 fotografie, dalle prime polaroid di inizioanni Settanta, fino ai suoi celebri still life, ai fiori, ai ritratti, alla serie dedicata a Lisa Lyon, alle splendide immagini dedicate al corpo maschile, all’omaggio alla sua musa Patti Smith, senza tralasciare gli insoliti ritratti di bambini, per ripercorrere una carriera alla ricerca della possibile perfezione da raggiungere e da realizzare nel breve lasso di tempo di uno scatto. “Spesso l’arte contemporanea mi mette in crisi perché la trovo imperfetta. Per essere perfetta non è che debba essere giusta dal punto di vista anatomico. Un ritratto di Picasso è perfetto. Non c’è niente di contestabile. Nelle mie fotografie migliori non c’è niente di contestabile – così è. È quello che cerco di ottenere”. Descrivendo la New York degli anni Settanta e Ottanta, riuscendo ad essere allo stesso tempo classico e attuale e per questo celebrato come uno dei più grandi artisti del XX° secolo.

Info
Forma (Centro Internazionale di Fotografia) - Piazza Tito Lucrezio Caro 1, Milano
Dal 2 dicembre 2011 al 9 aprile 2012
Orario: mar.-mer. 10:00 - 20:00, gio-ven 10-22, lunedì chiuso
www.formafoto.it