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Il pittore Giovanni Battista Costantini (Roma 1872 – 1947), oggi quasi completamente dimenticato, negli anni compresi tra il 1915 ed il 1921 dipinse 45 quadri (il ciclo le lacrime di guerra) nei quali con la più cruda realtà descrisse, come un moderno fotoreporter, gli orrori della Grande guerra.

Data l’età il pittore non partecipò come soldato al conflitto, ma seguendo l’esempio del suo amico e maestro Giulio Aristide Sartorio andò ad osservare quel che accadeva al fronte e ne rimase completamente sconvolto.

Alla prima Biennale Romana (1921), dietro pressante invito del Comitato organizzatore e del Sindaco di Roma, presenta l’impegnativo ciclo pittorico che lo aveva occupato ininterrottamente dalla fine del primo conflitto mondiale. Costantini non voleva partecipare, vista l’opposizione preconcetta dei nazionalisti – allora già vicini al governo – che lo avevano tacciato di disfattismo. Subito cominciano difficoltà ed amarezze per l’autore, accusato di disfattismo anche da alcuni membri del Comitato organizzatore per la crudezza di alcune scene di vita al fronte: è costretto così a ritirare sei delle quarantacinque composizioni che costituivano il ciclo. Circolano minacce e le tele rischiano la distruzione per il loro tono pacifista ed antimilitarista.

Nonostante le polemiche, il pubblico decretò un grande successo alle opere del pittore. Uno dei quadri più belli, “La Spia” vinse così il Primo Premio della Biennale, assicurando al pittore una fama insperata

Una ventina di quelle opere, presentate alla Biennale Romana, sono state ora ritrovate dal gallerista Alessio Ponti che ha deciso di metterle in mostra, a monito ancora oggi valido - con i conflitti che ci circondano - della bestialità di tutte le guerre.

La pittura di Costantini, che si basa su una approfondita conoscenza tecnica, appare più istintiva e meno formale nelle opere della prima giovinezza, mentre, soprattutto nella serie dei quadri di guerra, si colora di un certo teatralismo nei contrasti di luci e ombre e nella scelta stessa dei soggetti.

Buon affreschista, ha eseguito anche vaste decorazioni. La fama insperata, dopo la Biennale romana del 1921, gli procurò importanti commissioni. Prima tra tutte una grande pala del Sacro cuore di Gesù per la Chiesa di Santa Maria del Popolo (ove sono custoditi i capolavori di Caravaggio, Annibale Carracci, Bernini, Raffaello etc.) sotto la quale nel 1947 il Sovrintendente delle Belle Arti di Roma, Federico Hermanin pronunciava l’orazione funebre all’amico pittore appena morto.

LE LACRIME DI GUERRA di Giovanni Battista Costantini

Mostra: dal 10 maggio all’8 giugno 2024

Galleria d’Arte Ponti

via Monserrato 8/9 – Roma 00186 tel. +39 ( 0 )6 6871425

In alto: Giovanni Costantini (Roma 1872 – 1947), IL RIPOSO, Dipinto ad olio su tela di cm 76 x 204

Qui sotto:

Giovanni Costantini (Roma 1872 – 1947), I PROFITTATORI Dipinto ad olio su tela di cm 113 x 174 

Giovanni Costantini (Roma 1872 – 1947), IN TRINCEA, Dipinto ad olio su tela di cm 156 x 170