La prima mostra italiana dedicata al maestro danese Hammershøi è visitabile fino al 29 giugno a Palazzo Roverella di Rovigo : più di 100 le opere per raccontare Hammershøi e i pittori del silenzio tra il Nord Europa e l’Italia.
Vilhelm Hammershøi (Copenaghen, 1864-1916) è considerato il più grande pittore danese della propria epoca, protagonista dell’arte europea tra fine Ottocento e inizio Novecento.
La mostra non è soltanto la prima esposizione italiana dedicata al pittore danese, ma l’unica a livello internazionale. La sua opera viene messa a confronto con le creazioni degli artisti a lui contemporanei, tra il nord Europa e l’Italia. Una pittura che racconta il silenzio e l’introspezione, dove gli ambienti domestici così come le vedute cittadine descrivono i paesaggi dell’anima. Ma in Hammershøi c’è qualcosa di più, le sue donne, ritratte quasi sempre di spalle, in ambienti ordinati e tranquilli, lasciano presagire tanto la serenità quanto drammi segreti o piuttosto l’attesa di nuovi accadimenti.
La mostra consente anche di conoscere altri artisti che indagarono i temi del silenzio, della solitudine e dei paesaggi dell'anima. Più di 100 opere accompagnano il visitatore alla scoperta di una pittura raramente indagata quanto misteriosa ed affascinante. Una sezione della mostra è dedicata al suo rapporto con l'Italia, dove soggiornò per tre volte.
Vilhelm Hammershøi , morto nel 1916, fu presto dimenticato e furono grandi registi cinematigrafici come Bergman , Woody Allen e Dreyer che riproposero le sue atmosfere e le sue rigorose geometrie. Particolarmente evidente è il legame con Carl Theodor Dreyer, il grande regista danese che, dai tempi del cinema muto fino al suo ultimo film Gertrud (1964), ha fatto delle atmosfere rarefatte e del silenzio una cifra stilistica inconfondibile.
Il percorso espositivo è completato con un omaggio a Hammershøi da parte di Andrés Gallego: originario di Melilla, città spagnola del Nord Africa, dove è nato nel 1983,è considerato uno dei fotografi contemporanei più interssanti. Un fotografo che nelle sue opere ripropone gli ambienti silenti , rarefatti, enigmatici tipici di Hammershøi , con influenze del mondo della pittura classica.
Per rendere tangibile questo affascinante legame tra pittura e cinema, il percorso espositivo della mostra a Palazzo Roverella include anche la proiezione di alcuni spezzoni di Gertrud, offrendo ai visitatori l’opportunità di confrontare direttamente le opere di Hammershøi con le immagini cinematografiche di Dreyer.
Palazzo Roverella, Rovigo
Via Laurenti 8/10,
fino al 29 giugno 2025
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In alto, Vilhelm Hammershøi, Doppio ritratto dell'artista e della moglie visti attraverso uno specchio, 1911 - collezione privata
Qui sotto Vilhelm Hammershøi, Luce del sole nel salotto III, 1900 circa, Stoccolma, Nationalmuseum. Courtesy Nationalmuseum. Photo Cecilia Heisser