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Fino al 28 gennaio A Palazzo Roverella, Rovigo, si può visitare la più completa mostra mai organizzata in Italia sull’opera di Tina Modotti (1896-1942). Più di 300 opere tra immagini, filmati e documenti ricostruiscono il lavoro fotografico di una delle più importanti fotografe del XX secolo.

Dalle architetture alle nature morte, dal racconto della quotidianità dei ceti popolari, dei contadini, degli operai, dei bambini e delle donne, alla mutazione delle periferie con l’arrivo della nuova modernità.

Scopriamo di più su Tina Modotti.

Tina Modotti, nata nel 1896 a Udine, fu una figura poliedrica e affascinante, con una vita avventurosa e appassionante. Inizialmente attrice, si trasferì a Hollywood dove intraprese una carriera di successo, ma il suo vero amore era la fotografia. Dopo una giovinezza trascorsa negli Stati Uniti, si trasferì in Messico nel 1922, dove ebbe un ruolo di rilievo nel movimento artistico e politico dell’epoca.

La mostra sarà un’occasione unica per mettere in luce il suo eccezionale talento, offrendo la più grande selezione mai esposta in Italia delle sue fotografie che raccontano la sua vita e il suo lavoro. E' un viaggio emozionante attraverso le sue immagini, che spaziano dai ritratti ai reportage, dalle immagini che catturano la bellezza della natura a quelle che denunciano le ingiustizie sociali.

Se i suoi primi passi come fotografa risentono ancora dell’influenza del grande fotografo americano Edward Weston, di cui fu assistente e modella negli anni della rivoluzione Messicana, lo sguardo di Tina Modotti acquista presto una sua personalità sia nella scelta dei soggetti che nella loro rappresentazione.

“Tina Modotti. L’opera” è l’occasione per celebrare i 100 anni dall’inizio della carriera dell’artista, la sua produzione si concentra infatti tra il 1923, data in cui si trasferì in Messico e il 1930, data a cui risalgono i suoi ultimi scatti.

A lei, più che ad altri intellettuali del ’900, si è dato il discutibile privilegio di essere interessati maggiormente alla sua vita invece che alla sua produzione”, sottolinea il curatore Riccardo Costantini.

Come spesso accade, dopo la sua morte nel 1942, la figura di Tina Modotti fu per molti anni dimenticata. Fino al 1977, data in cui il Moma di New York le dedicò un’importante retrospettiva che segnò la riscoperta della sua’opera confermandole il ruolo di grande protagonista del XX secolo.

La mostra è curata da Riccardo Costantini con la collaborazione di Gianni Pignat e Piero Colussi.

 

Quando

Fino al 28 gennaio 2024

Dove

Palazzo Roverella

via Laurenti 8/10, Rovigo

Orari

Dal lunedì al venerdì: 09.00 – 19.00

Sabato, domenica e festivi: 9.00 – 20.00

Contact center

0425 460093

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