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Nato a Philadelphia il 24 febbraio 1950, Steve McCurry, è considerato da circa 30 anni una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea. Studia fotografia e cinema presso la Penn State University in Pennsylvania, ottenendo la laurea in teatro nel 1974. L’interesse per la fotografia nasce quando inizia a fotografare per il quotidiano locale The Daily Collegian.

La passione per i viaggi e per la fotografia, lo distolgono dalla sua prima intenzione di diventare regista. Dal suo primo viaggio in India come fotografo freelance, ritornò dopo due anni e proprio in quell’esperienza che McCurry ha imparato ad aspettare la vita. Infatti, lo stesso fotografo disse: “Se sai aspettare, le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto”. La sua carriera ha inizio, quando travestito con abiti tradizionali pakistani, attraversa il confine tra il Pakistan e l’Afghanistan, controllato dai ribelli prima che avvenisse l’invasione russa. Da quel momento ha continuato a fotografare conflitti bellici internazionali. Il riconoscimento delle foto e del suo lavoro è stato descritto nelle riviste di tutto il mondo e contribuisce ancora oggi al National Geographic Magazine. La “Ragazza afgana” pubblicata dalla National Geographic è la fotografia più riconosciuta al mondo e che ha reso celebre lo stesso McCurry. Questo famosissimo ritratto è tato scattato in un campo profughi vicino a Peshawar, in Pakistan. La foto è stata anche ampiamente utilizzata sulle brochure di Amnesty International, su poster e su calendari. L'identità della "Ragazza afghana", è rimasta sconosciuta per oltre 17 anni finché McCurry e un team del National Geographic trovarono la donna, Sharbat Gula, nel 2002. Quando finalmente McCurry la ritrovò, disse: “La sua pelle è segnata, ora ci sono le rughe, ma lei è esattamente così straordinaria come lo era tanti anni fa”. McCurry è anche destinatario di numerosi premi e riconoscimenti per le testimonianze raccontate dalle sue fotografie che sono considerate in tutto il mondo delle vere e proprie opere d’arte. Tra i più prestigiosi premi: il Magazine Photographer of the Year, assegnato dalla National Press Photographers' Association. Ha vinto per il quarto anno consecutivo il primo premio al concorso World Press Photo Contest. Ha vinto inoltre l'Olivier Rebbot Memorial Award per due volte. Ha realizzato nel 2013 il prestigioso calendario Pirelli, fotografando 11 donne impegnate nel sostegno di Fondazioni, organizzazioni non governative e progetti umanitari. Ha pubblicato anche molti libri di cui gli ultimi nel 2015 India e A Journal Along the Coffee Trail. McCurry è un fotografo digitale dotato di una straordinaria apertura mentale verso tutte le nuove tecnologie. Grande amante dei colori: preferisce fotografare a colori perché i colori fanno parte della realtà, non gli è mai passato per la testa di scattare foto in bianco e nero. Ritiene che ogni foto parta da un’intuizione, un’ispirazione supportate da metodo e fortuna. Le sue foto sono puro reportage scatta sempre istintivamente, la vita, infatti, non sempre si può pianificare e ritiene che i ritratti scattati istintivamente siano quelli veri.

Link alla mostra: Il mondo di Steve McCurry alla Reggia di Venaria