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Uno dei massimi esponenti dell’Art Nouveau è il francese Emile Gallé (Nancy 1846 – 1904). Considerato ancora oggi uno dei più grandi maestri del movimento, dopo una breve formazione scolastica si dedica all’attività di famiglia, ora Veuve Reinemer et Gallé, dove si occupa della decorazione e del commercio dei cristalli.

Emile Gallé è considerato il maestro verrier più importante della storia, durante la sua vita artistica, le tecniche di applicazione utilizzate sono state vaste e molto articolate. Il primo periodo di attività, ovvero quello che va dal 1874 al 1884, viene riconosciuto come quello del "trasparente". In questa fase prevalgono soggetti ornamentali e storici dipinti a smalto, in particolar modo quelli arabi e persiani. Grazie alla continua sperimentazione riesce ad adattare smalti traslucidi a vetri precedentemente decorati con smalti duri e opachi, raggiungendo effetti luminosi simili alle vetrate. Di questo periodo si ricordano soprattutto i pezzi bleutés conosciuti come clair de lune, vetri colorati nella pasta vitrea con l'ossido di cobalto. Il periodo successivo al 1884 invece, verrà ricordato per la nascita dei vetri "opachi". In questo frangente Gallé accresce le tecniche usate per dare vita alle proprie opere: craquellée, fumée, métallisée, oxidée, soufflée de bulles, mouchetés, marbrés, prediligendo nei propri lavori l'agata e altre pietre dure. Sempre in questi anni, faranno le prime comparse le inclusioni di lamine di metallo come l’oro, l’argento e il platino. È il momento in cui nascerà la prima verrerie parlante: di cui si ricordano il vaso contenitore per pennelli dal titolo La Ballade des dames du temps jadis, oggi in esposizione al Musée de l'Ecole de Nancy.

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