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Milano. Quadri Bifacciali. Otto complessivamente, realizzati (in pvc - plastica e aria, inseparabili materiali a partire dagli anni Sessanta) fra il 2017 e il 2018, che in mostra interrogano il visitatore - con pungente ironia - sul senso stesso dell'arte, ponendogli virtuali domande, le stesse che più concretamente si pone l’artista nell’atto del meditare del concepire e del fare e che suonano pressappoco così: “Qual è il futuro dell'arte?”, “Che senso ha ‘fare’ quadri oggi?”, “Quanto conta oggi l'aspetto decorativo nell'arte?”.

E’ questa la chiave di lettura di “Be – Face”, ciclo inedito di opere mai esposto al pubblico, presentate da Franco Mazzucchelli (Milano, 1939) in una personale curata da Sabino Maria Frassà e seconda mostra del ciclo “On Reflection” promosso dal noto brand “Gaggenau” e da “Cramum” (progetto non profit per sostenere l’arte in Italia), all'interno del Gaggenau DesignElementi HUB in corso Magenta 2, a Milano.
La mostra, che sarà inaugurata mercoledì 20 giugno e si protrarrà fino al 3 agosto, segue l'altra grande personale dell’artista milanese (allievo di Marino Marini e docente di “Tecniche della Scultura” nonché coordinatore di “Comunicazione Visiva Multimediale” all’Accademia di Brera) dal titolo "Non ti abbandonerò mai", tenutasi al Museo del Novecento fino al 10 giugno scorso, e rappresenta una rara se non unica possibilità di conoscere questo ciclo di opere che completa - anche a livello teorico - il fortunato ciclo della cosiddetta Bieca Decorazione: una sorta di manifesto  intellettuale e programmatico che Mazzucchelli persegue con tenace ostinazione a partire dagli anni ’90 e che fa della sua produzione artistica una “riflessione – ironica e cinica – sul significato e sul ruolo dell’arte oggi”. Post-avanguardia? Rito concettuale o puro (e per altro piacevolissimo) “divertissement? O ancora arte che diventa arte nel momento stesso in cui si pone al fruitore in termini di domanda sul suo essere per davvero arte? Di tutto un po’. E questo “tutto” vogliono proprio essere i “Bifacciali” presentati in mostra dall’artista milanese e resi possibili dalla collaborazione con la “Tornitura Morella”: quadri-scultura che, scrive bene Sabino Maria Frassàsono labirinti di forma e contenuto, capovolgendo o azzerando tutte le certezze e i punti di riferimento. “Le opere di Mazzucchelli  - prosegue Frassà -  sono indiscutibilmente dei quadri, ma non si appendono. Il fronte e il retro finiscono con il fondersi in un'unica dimensione, in un'unica ‘facciata’ che ha infinite soluzioni di osservazione. Non solo non esistono più il fronte e il retro del quadro, ma non resiste integro nemmeno il confine tra opera d'arte e ambiente esterno: ciò che è sullo sfondo, al di là dell'opera, è portato in primo piano o all'interno dell'opera grazie all'uso del Pvc trasparente. Allo stesso modo le superfici specchianti portano lo spettatore e l'ambiente circostante dentro l'opera. Infine i ‘piani’ sfasati e l'alternanza tra pareti trasparenti e superfici specchianti portano lo sguardo a perdersi ‘dentro’ l'opera, in quel ‘vuoto’ di aria imprigionato nel pvc”.

Gianni Milani

“Bi – Face”
Gaggenau DesignElementi Hub, corso Magenta 2, Milano; tel. 02/29015250
Dal 20 giugno al 3 agosto
Orari: dal lun. al ven. su appuntamento ore 10/18,30