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Una mostra nelle sale Chiablese dei Musei Reali di Torino ripercorre la traiettoria di Ruth Orkin, una delle più grandi fotoreporter del Novecento.

Ruth Orkin è stata una famosa fotoreporter e cineasta (Boston, 1921 - New York, 1985). L’esposizione dal titolo Ruth Orkin. Una nuova scoperta, curata da Anne Morin e prodotta dalla società Ares con i Musei Reali, riunisce 156 fotografie, la maggior parte delle quali originali che vanno dal 1939 agli anni Sessanta, attraverso alcune opere capitali come VE-Day, Jimmy racconta una storia, American girl in Italy, i ritratti di personalità come Robert Capa, Albert Einstein, Marlon Brando, Orson Welles, Lauren Bacall, Vittorio De Sica, Woody Allen.

Eppure, come ha detto Anne Morin, «mi sembra che il lavoro di Ruth Orkin non abbia ricevuto il riconoscimento che merita. Questa mostra ci propone di rivisitare il lavoro di una donna che avrebbe voluto essere una regista. Ma l’Hollywood dell’epoca, un mondo cinematografico maschile, era disseminato di ostacoli per una donna che volesse dirigere un film e non glielo consentì».

Ruth non rinuncia però al suo sogno ma lo declina in modo diverso, creando un linguaggio nuovo attraverso la fotografia. Le sue foto riguardano il cinema, le storie della vita, sequenze dal carattere cinematografico.

Ruth Orkin sognava il cinema anche grazie all’influenza della madre, Mary Ruby, attrice di film muti. Cresce nell’epoca d’oro di Hollywood, e all’età̀ di 10 anni riceve in regalo la sua prima macchina fotografica, con cui ritrae amici e insegnanti di scuola.

Così reinventa un linguaggio alla confluenza fra le due arti gemelle, come avviene nel suo primo road movie del 1939, un viaggio in bicicletta attraverso gli Stati Uniti, da Los Angeles a New York, che immortala in un reportage dal carattere cinematografico.

La mostra propone lavori come I giocatori di carte o Jimmy racconta una storia del 1947, ma anche le immagini del film Little fugitive (1953), candidato al premio Oscar e vincitore del Leone d’argento al festival di Venezia.

Trasferitasi a New York negli anni Quaranta, Orkin realizza alcuni degli scatti più interessanti della sua carriera. Con Dall’alto cattura da una finestra gli avvenimenti che si svolgono in strada: signore che danno da mangiare ai gatti, un padre che acquista una fetta di anguria da un venditore ambulante e la porge alla figlia, due bambine che giocano facendosi volteggiare l’una con l’altra.

In mostra anche scatti dal reportage realizzato per la rivista "Life" in Israele nel 1951 al seguito della Philarmonic Orchestra e le bellissime fotografe del viaggio compiuto in Italia nello stesso anno a Venezia, Roma, Firenze dove incontra la studentessa americana Nina Lee Craig che divenne il volto per raccontare l’esperienza di una donna che viaggia da sola in un Paese straniero e soggetto della iconica American girl in Italy, una delle immagini più famose della storia della fotografia. La scena che immortala Nina Lee Craig passeggiare per le strade di Firenze fra un gruppo di uomini che ammiccano galanti campeggia bellissima all’ingresso della mostra.

nella foto in basso: American girl in Italy

Ruth Orkin. Una nuova scoperta
https://www.mostraruthorkin.it/

Torino Musei Reali, sale Chiablese (Piazzetta Reale)
Fino al 16 luglio


Infoline
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+39 338 169 1652

Orari
Dal Martedì al Venerdì
dalle 10.00 alle 19.00
Sabato e Domenica
dalle 10.00 alle 21.00
(ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)