Findart

Eventi artistici a Torino, in Italia, in Europa, nel mondo. News, speciali, video e le biografie dei più grandi artisti con un semplice click!

Si chiama «Inedita» , la mostra fotografica aperta nelle sale Chiablese dei Musei Reali di Torino che fin dal titolo vuole indicare la poco conosciuta vicenda umana e artistica di Vivian Maier (1926-2009).

L’esposizione presenta 250 immagini, molte delle quali inedite o rare , come quelle a colori, scattate lungo tuto il corso della vita di questa fotografa amatoriale, diventata una delle più apprezzate interpreti a livello mondiale della «street photografy ».

Un’artista riconosciuta post mortem dopo il ritrovamento, nel 2007, dei suoi archivi:« Vivien Maier », afferma Anne Morin la curatrice della mostra ,« cercava nella fotografia uno spazio di libertà: benchè il suo lavoro sia passato inosservato nel corso dell sua vita , si ritrova oggi nello storia della fotografia a fianco dei più grandi maestri come Robert Doisneau ,Robert Frank o Helen Levitt ».

Vivien Maier ha lavorato pe quasi quarant’anni come governante e bambinaia per ricche famiglie borghesi americane. Fotografa per vocazione non usciva mai di casa senza la sua macchina fotografica. Fra la fine degli anni Novanta e i primi anni del nuovo millennio si ritrova in gravi difficoltà economiche , i suoi negativi vanno all’asta per pagare il costo del deposito dove li aveva immagazzinati. Così parte del materiale finisce nel 2007 nelle mani di John Maloof, un agente immobiliare che resta affascinato dalla sua arte e parte alla caccia delle altre fotografie , costituendo un archivio di 120 mila negativi. Sarà lui a far scoprire al grande pubblico questo talento e la sua originale vicenda.

Ma torniamo alla mostra torinese che segue quella  del Musée du Luxembourg, terminata il 22 gennaio di quest’anno. Le foto ci mostrano  « la strada come attualità e contemporaneità e accanto l’itinerario privato di una donna alla ricerca della sua identità » ha affermato Enrica Pagella, direttrice del Musei Reali di Torino.

Il percorso espositivo si apre con la serie dei suoi autoritratti, in cui il suo sguardo severo si riflette negli specchi, nelle vetrine e la sua lunga ombra invade l’obiettivo come se volesse presentarsi a un pubblico che non ha mai potuto incontrare.

Una sezione è dedicata alle fotografie  scattate fra le strade di New York e Chicago: Vivian Maier predilige i quartieri popolari e le persone anonime che davanti al suo obiettivo diventano protagoniste. Momenti della vita sociale a cui non si presta normalmente attenzione. Visi anonimi come il suo, persone che vivono ai margini del « sogno americano ». A questi scatti fanno da contraltare quelli delle signore dell’alta borghesia che reagiscono anche in modo offeso allo scatto della fotografa.

Agli inizi degli anni Sessanta  si nota un cambiamento nel suo modo di fotografare . Mentre i filmati prendono il sopravvento sulla fotografia, Maier inizia a giocare con il movimento, creando sequenze cinetiche, quasi delle vere e proprie sequenze di film.

Importante è la sezione dedicata alla fotografia a colori, scatti quasi sonori che riecheggiano lo spazio urbano dove il blues scorre per le vie di Chicago. Non poteva mancare lo spazio dedicato al tema dell’Infanzia, il luogo del suo lavoro: scatti che documentano volti ,emozioni, giochi e fantasie che abitano la vita di un bambino.

Inediti infine la serie di scatti realizzati durante il suo viaggio in Italia, in particolare a Torino e Genova, nel 1959. In particolare  riproducono le mura romane di Torino, il fronte del Duomo, la cappella della Sindone, il mercato di Porta Palazzo.

«Una mostra che segue quella dedicata a Robert Capa», dice Edoardo Accattino amministratore della Ares, « e che anche questa volta vuole raccontare gli aspetti meno noti di un grande fotografo» .

La mostra, curata da Anne Morin, è organizzata da diChroma photography in collaborazione con i Musei Reali e la società Ares di Torino, la John Maloof Collection di Chicago e la Howard Greenberg Gallery di New York. L’esposizione è sostenuta da Women In Motion, un programma di Kering per evidenziare il ruolo delle donne nelle arti e nella cultura.

Orari
Dal martedì al venerdì 10 – 19; sabato e domenica 10 – 21 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura).

Informazioni
www.vivianmaier.it

338 169 1652 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.