Il titolo della mostra nasce da un'idea del critico David Anfam, scomparso il 21 agosto scorso, curatore del catalogo ragionato delle opere su tela di Mark Rothko e attivo sostenitore di Erin Lawlor.
Anfam aveva confidato a Lawlor la volontà di allestire una mostra con questo titolo in cui includere le sue opere e quelle di altri artisti che avessero un'attinenza con il termine "Barocco". La galleria Luca Tommasi Arte Contemporanea di Milano coglie la suggestione del grande critico e decide di accostare le opere di due pittori che praticano una pittura colta, quasi manierista, tanto in ambito figurativo (Ubaldo Bartolini) che in ambito astratto (Erin Lawlor), il cui dialogo si sostanzia per i riferimenti citazionisti alla storia dell'arte
Ubaldo Bartolini, nato nel 1944 a Montappone (AP), è protagonista della Pittura Anacronistica o Pittura colta che si sviluppa negli anni '80 in Italia sotto l'egida di critici quali Maurizio Calvesi e Italo Mussa. Erin Lawlor, nata a Epping (UK) nel 1969, pratica una pittura astratta dove i movimenti sinuosi e avvolgenti delle pennellate determinano un andamento a riccioli e volute che evocano riferimenti alla storia dell'arte.
Ubaldo Bartolini è protagonista indiscusso della Pittura Anacronistica o Pittura colta che proponeva un recupero del soggettivismo e della manualità, attraverso la ripresa di tecniche artistiche tradizionali, attingendo al passato come ad un enorme serbatoio iconografico che stimolava uno spiccato "citazionismo". Bartolini, muovendo da istanze concettuali degli anni '70, recupera la pittura di paesaggio che nella seconda metà del XX secolo era stata relegata a genere minore e la trasforma da stereotipo, declassata com'era a decorare scatole di cioccolatini e calendari, ad archetipo della propria arte.
Per fare questo recupera il paesaggio del Seicento Barocco, quando il genere si era reso autonomo nella pittura di artisti quali Nicolas Poussin, Claude Lorrain e Gaspard Dughet per poi contaminarlo con le esperienze dei grandi paesaggisti romantici del primo Ottocento. Il paesaggio di Bartolini non esiste, è un paesaggio senza paese che non ha nulla di realistico ma è una proiezione dell'anima e del soggettivismo dell'artista.
Erin Lawlor pratica una pittura astratta dove i movimenti sinuosi e avvolgenti delle pennellate determinano un andamento a riccioli e volute che evocano riferimenti alla storia dell'arte. La pittura è come un vapore che fluttua nell'aria, come rivoli d'acqua dolce che zampillano dalle sorgenti, pittura preziosa e asimmetrica come la perla di forma irregolare chiamata "baroque" da cui deriva il termine che ha connotato l'arte del Seicento fino al Settecento. Come asserito da Davide Ferri "I movimenti delle pennellate rievocano – pur per frammenti e vaghe suggestioni – valori di volatilità e mutevolezza di certi dipinti settecenteschi: l'impressione di un movimento perpetuo negli affreschi di Tiepolo". Ciò che rende tuttavia originale la sua esperienza è l'assenza di una ricercatezza del dettaglio perché la pittura vive di improvvisazioni e imperfezioni. Il pennello che l'artista utilizza non è quello del miniatore ma è massiccio così da far emergere una casualità della pittura data dal movimento del corpo dell'artista e dal suo rapporto fisico con la superfice, in questo assumendo una valenza quasi processuale.
Nella foto in alto, Ubaldo Bartolini La nebbia nella valle, 2023, olio su tela ( cm 80x100)
Luca Tommasi Arte Contemporanea
Apertura: 19/10/2024
Chiusura: 22/11/2024
Curatore: Luca Tommasi
Indirizzo: Via Cola Montano, 40 - 20159 Milano
Orari:dal martedì al venerdì ore 16 – 19 e su appuntamento
Per info:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. - Tel. 335 242433
Sito web per approfondire: https://www.lucatommasi.it