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Dal 31 ottobre al 3 novembre 2024, Flashback Art Fair torna con la sua dodicesima edizione negli spazi di Flashback Habitat - Ecosistema per le Culture Contemporanee in corso Giovanni Lanza 75 a Torino.

Flashback Art Fair, nel 2024 titola il suo dodicesimo capitolo “Equilibrium?” proponendo una riflessione sull’idea di equilibrio, comunemente associata a stabilità e armonia, ma qui posta sotto una luce critica. La fiera, da sempre attenta alla contemporaneità, ci domanda se un equilibrio sia sempre giusto e auspicabile, o se nasconda repressioni e disuguaglianze, sociali, economiche, geopolitiche. L’edizione 2024 esplora questa tensione attraverso importanti opere selezionate accompagnate da talk e incontri. Capolavori di ogni tempo si incontrano nei corridoi e nei tre piani dove il pubblico potrà ricercare il proprio percorso fra bellezza e senso. Flashback Art Fair si propone non di dare risposte, ma di aprire uno spazio di dialogo, rendendo visibile la fragilità del concetto stesso di equilibrio.

Le gallerie di Flashback Art Fair ci accompagnano alla scoperta della storia dell’umanità e della storia dell’arte. Espositori internazionali come Benappi Fine Art, Galleria Canesso, De Jonckheere, Carlo Orsi, Galleria Berardi e molte altre  con la loro selezione di opere raccontano di un’arte che scardina il concetto di tempo e in cui ogni opera si fa portavoce e testimone di una storia complessa, tanto individuale quanto universale.

Tra le opere più importanti uno studio di testa maschile di Annibale Carracci (DYS44 Lampronti Gallery) che evoca una visione attualissima nell’immediatezza e palpabilità del volto della persona o la ribellione e la libertà di Carol Rama che emergono con forza, rappresentando la donna come soggetto attivo e indipendente, in lotta contro convenzioni patriarcali che limitano il suo potenziale. La “Ballerina (Arlecchino)” di Gino Severini (Galleria L’Incontro) incarna la perfetta armonia tra dinamismo e rigore formale, un equilibrio che richiama la dualità femminile tra grazia e disciplina, tra espressività e precisione geometrica.

Dall’altra parte, la malinconia pervade la sensuale odalisca di Francesco Hayez (Bottegantica), il cui fascino struggente parla di un femminile idealizzato ma prigioniero. Il femminile è espresso anche dalla cascata di rosso vivo e viola sgargiante che scorre fluente negli anti-tessili di Wojciech Sadley (Malgorzata Ciacek Gallery), dove fili aggrovigliati tessono una trama di sensualità primordiale, evocando un’anatomia soprannaturale.

Le visioni oniriche, ma incredibilmente tangibili di Paola Gandolfi e Stefano Di Stasio (Gian Enzo Sperone) emergono allo stesso modo, a metà tra sonno e veglia. I dipinti dei due artisti convivono, in equilibrio, in un complementare magnetismo di opposti: tensione e quiete, stasi e dinamismo, enigma e realismo, affascinando e spiazzando lo spettatore. Sono opere in cui il tempo sembra essersi fermato. Così come nel paesaggio eterno di Landscape with Baptism of Christ in the River Jordan by St. John (Matthew 3: 13 – 17) del pittore fiammingo a  metà fra Cinque e Seicento Otto Venius si sottolineano due verità eterne della fede cristiana come l'incarnazione di Cristo e la rivelazione della Santa Trinità (Floris Van Wanroij). Restando nel  tea religioso si ammira la  bella Sacra famiglia del  pittore lorenese Charles Dauphin, che  lavorò alla corte di Torino per quasi un trentennio dal 1650 circa al 1678, anno della morte.

Sempre affascinanti le opere vedustiste, come quelle di Jacob Philipp  Hackert  (1737- 1807 ), due magnifiche vedute di Posillipo e del golfo Pozzuoli (DYS44 Lampronti Gallery, London)

Negli autoritratti del pittore-clessidra Roman Opalka (Atipografia) si quantifica l’infinito. L’artista imprime e fotografa su tela e pellicola il tempo, rendendolo materia da plasmare, dilatandolo all’infinito, nella dimensione dell’invisibile e dell’altrove, come nei due rari vasi di Gio Ponti (Arcuti Fine Art), in cui due pugili, in lotta, sono ritratti sia nel momento di massima energia, sia quando cedono, esauriti, in un perfetto equilibrio tra forza e vulnerabilità, vita e morte.

Anche dietro le figure di potere si cela spesso un equilibrio insospettabile e complesso. Nel caso di San Luigi dei Francesi di Corrado Giaquinto e della sua visita all'abbazia di Citeaux (Antiques Par Force), l'apparente freddezza del sovrano autoritario coesiste con il desiderio di essere un re “riformatore”, impegnato contro le ingiustizie e gli abusi, e in difesa degli ultimi, dell’imparzialità e dell’equità sociale.

Angeli e demoni sono invece protagonisti della ricerca sinestetica nell'opera Diavolo o Angelo ribelle cadente, di uno scultore napoletao degli anni 1660/80 in legno policromo (Botticelli Antichità). Occhi di vetro magnetici trasmettono tutta la potenza del male, il dolore, ma anche lo stupore delle atrocità umane. Si possono combattere? Si può sopravvivere? Equilibrium? invita a pensare, a fermarsi, prima di consegnare alla società risposte affrettate e mai definitive.

Negli spazi di Vivarium, il parco artistico di Flashback Habitat dedicato alla coesistenza fra arte e natura, Alessandro Bulgini presenta in occasione della fiera la nuova opera Light of the Apocalypse: un albero secolare, morto a causa dei disequilibri climatici che l’artista decide di non “abbattere”, ma di trasformare in una scultura. Dipinto di rosso, diventa simbolo di un’esplosione aliena o nucleare, con sfere luminose arancioni che cristallizzano le contraddizioni del nostro tempo. La nuova opera incarna la tensione tra sacro e profano, tra rinascita e distruzione, invitando lo spettatore a riflettere sulla ricerca dell’equilibrium attraverso lo scontro tra mondi opposti. A completare l’opera, esposte all’ingresso del padiglione B, sei fotografie del quotidiano di Bulgini scattate in diversi momenti sono filtrate nello stesso rosso della scultura, amplificandone il senso di apocalisse.

 

Il Circolino Bar/Bistrot è il luogo della convivialità e dell’accoglienza creativa di Flashback.

Uno spazio che è una conferma per chi c’è già stato, una sorpresa per chi lo scopre per la prima volta. Tutte le sere della Contemporary Art Week, fino a mezzanotte, gli spazi del Circolino accoglieranno i viandanti dell’arte nel luogo dove arte e vita si incrociano con le mostre di Stefano Cerio, Sandro Mele, Massimo Sacchetti e le opere di Monica Carocci, Sergio Cascavilla, Turi Rapisarda, Henry Eric Hernàndez & Maryse Goudreau e Luis Gòmez Armenteros.

 Ma c’è ancora molto altro, vi invitiamo quindi a visitare il sito .

  Flashback Art Fair 2024

 

Apertura al pubblico: giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre dalle ore 11 alle 20

Ingresso

Biglietto intero: 15€

Biglietto ridotto: 10€ (riduzioni previste per legge, per possessori di Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card e per possessori della tessera Amic* di Flashback Habitat)

Giovedì 31 ottobre ingresso gratuito con Abbonamento Musei, Torino+Piemonte Card, possessori della tessera Amic* di Flashback Habitat

Per informazioni:

www.flashback.to.it

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+39 393 6455301

Nella foto in alto, Otto Venius ,Paesaggio con Battesimo di Cristo nel fiume Giordano di San Giovanni (Matteo 3 13 – 17) 

Qui sotto, Stefano-Di Stasio,-Venire-alla-luce; Francesco Hayez, Odalisca (1865-1870; olio su tela 60 x 52 cm); Corrado-Giaquinto, San-Luigi-dei-francesi-visita-l’abbazia-di-Citeaux-_olio-su-tela_-102-x-142-cm