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Per la prima volta Palazzo Reale di Milano celebra in una monografica il talento di Giuseppe De Nittis esponendo circa 90 dipinti, tra oli e pastelli, provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private, italiane e straniere.

 «L’unicità della sua pittura, che si confronta con quella degli Impressionisti e non ne esce ridimensionata, sta proprio nella straordinaria capacità di osservazione che gli ha consentito di rendere, come pochi altri, l’inafferrabile dinamicità della città moderna». Così scrive Fernando Mazzocca nel catalogo della mostra milanese.

In «De Nittis. Pittore della vita moderna», si intende esaltare la statura internazionale di un pittore che è stato, insieme a Boldini, il più grande degli italiani a Parigi. La sua consacrazione come uno dei grandi protagonisti della pittura dell’Ottocento europeo è avvenuta grazie alla fortuna espositiva di cui ha goduto a partire dalla magnifica retrospettiva dedicatagli nel 1914 dalla XI Biennale di Venezia. Altre tappe fondamentali sono state la mostra «Giuseppe De Nittis. La modernité élégante» allestita a Parigi al Petit Palais nel 2010-11, e nel 2013 la fondamentale monografica a lui dedicata a Padova a Palazzo Zabarella.

De Nittis è riuscito a reggere il confronto con Manet, Degas e gli impressionisti, con cui ha saputo condividere, pur nella diversità del linguaggio pittorico, l’aspirazione a rivoluzionare l’idea stessa della pittura, scardinando una volta per sempre la gerarchia dei generi per raggiungere quell’autonomia dell’arte che è stata la massima aspirazione della modernità.

Il percorso espositivo di Palazzo Reale  si sviluppa in un arco temporale di vent’anni, dal 1864 al 1884, ricostruendo un’avventura pittorica assolutamente straordinaria, che si concluse prematuramente per la scomparsa dell’artista a soli 38 anni.

De Nittis, che si è sempre sentito profondamente parigino di adozione, ha affrontato come i grandi artisti francesi della sua epoca gli stessi temi: il paesaggio, il ritratto e la rappresentazione della vita moderna, che De Nittis ha saputo catturare lungo le strade delle due grandi capitali europee dell’arte: Parigi e Londra.

Si inventò un vero e proprio atelier mobile: una carrozza presa a nolo dal finestrino della quale osservava, appartato, il movimento caotico della città, il suo soggetto. Dipingeva con  una velocità sorprendente che costituisce l’incanto irripetibile della sua pittura, il mutevole, quello che il finestrino di una carrozza inquadrava in quel momento, fermandolo nell’ attimo, come i fotografi, senza irrigidirlo.

Egli ha condiviso con i suoi più cari amici francesi, Degas e Caillebotte, l’interesse per la fotografia e per l’arte giapponese: tra gli artisti dell’epoca è quello che meglio si è saputo misurare con la pittura giapponese allora diventata di moda. Fu anche un magnifico ritrattista.

Muore improvvisamente a Parigi iI 21 agosto 1884. Sulla sua lapide Alexandre Dumas figlio fa incidere «Qui giace Joséph de Nittis / 1846-1884/ Morto a trentotto anni nella piena giovinezza, in piena gloria come gli eroi e i semidei».

L’amatissima moglie Léontine, come da volere del marito, dona le molte opere di sua proprietà alla città natale di De Nittis, Barletta.

In alto, De Nittis, Pranzo a Posillipo (1879 olio su tela 109x173,3 )

Qui sotto, De Nittis, Signora con il cane (1878, olio su tela 150x90)

Palazzo Reale, Milano, fino al 30/6/2024

Info e prenotazioni:
www.mostradenittis.it
www.palazzorealemilano.it

Orario:

Da martedì a domenica ore 10:00-19:30, giovedì chiusura alle 22:30.

Ultimo ingresso un'ora prima.

Lunedì chiuso.