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Una immersione nel sacro al Mao di Torino. Ci fa riscoprire luoghi dove la parola sacro ha ancora un significato, la mostra allestita dal Mao (Museo d’Arte Orientale di Torino) dal titolo: Buddha10. Frammenti, derive e rifrazioni dell’immaginario visivo buddhista.

Non è quindi sono originale il rituale cui il pubblico sarà invitato a inizio della mostra: una sorta di processo di costruzione di consapevolezza necessario ad affrontare la sacralità degli oggetti esposti nelle sale successive. Nella parte iniziale del percorso espositivo si troverà infatti un giardino di composizioni vegetali che ha lo scopo di accogliere il pubblico e purificare l’aria: i visitatori saranno invitati a trascorrere qualche minuto in questo spazio prima di accedere alla mostra, per “ripulirsi”. La realizzazione è dello studioso Stefano Mancuso, professore all'Università di Firenze e fondatore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale, destinato agli studi sul comportamento delle piante, insieme all’artista e designer Andrea Anastasio.

Buddha10. Frammenti, derive e rifrazioni dell’immaginario visivo buddhista è un progetto che parte dalle opere presenti nelle collezioni che vuole anche rispondere a questioni che riguardano il museo, le sue collezioni e su cosa significa gestire, custodire e valorizzare un patrimonio di arte asiatica in ambito occidentale.

Oltre venti grandi statue buddhiste in legno o pietra di epoche diverse (dal V al XIX secolo) delle collezioni del MAO saranno accostate ad alcune sculture - tra cui oltre trenta bronzetti votivi della collezione Auriti e due straordinarie teste scultoree in pietra di epoca Tang (618-907 d.C.) - provenienti dal Museo delle Civiltà di Roma e dal Museo d'Arte Orientale E. Chiossone di Genova.

Un accostamento che vuole far riflettere sul rapporto fra vero e falso, fra scienza e religione, su come due tipologie di ripristino possono modificare profondamente due opere simili, sul ruolo della luce nella fruizione delle opere e molto altro.

Molto suggestiva la ricostruzione in 3D , realizzata in collaborazione con la Chicago University, un’esperienza in VR della grotta 17 dei templi buddhisti di Tianlongshan, da cui provengono alcune delle opere in mostra, per fornire un ulteriore livello di approfondimento e di comprensione di questo sito archeologico e dei suoi reperti.

Il Centro per la conservazione e il restauro dei beni culturali La Venaria Reale, in occasione dell’esposizione Buddha10, ha realizzato un complesso e profondo restauro delle opere, ripristinandole e riportandole a uno stato di conservazione tale da consentirne l'esposizione al pubblico. Il pubblico potrà anche assistere dal vivo a una parte del delicato lavoro di restauro.

In occasione della mostra Buddha10 Chiara Lee & freddie Murphy propongono una serie di appuntamenti che prendono il via la sera dell’inaugurazione della mostra, il 19 ottobre, e proseguono fino all’estate: non semplici concerti, ma piuttosto un rito sonoro collettivo itinerante, officiato da artisti provenienti dal continente asiatico e dalla relativa diaspora.

Tutti i dettagli sul public program e il programma completo

Redazione

Biglietto di accesso in mostra: intero 10 € | ridotto 8 € | tariffa speciale 5 € presentando il biglietto della precedente visita in mostra. Possibili visite guidate