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La figura di Bacco nelle opere di Caravaggio ha suscitato e ispirato tantissime opere e artisti. Sono principalmente due i dipinti a tema “Bacco” su cui la critica si sofferma maggiormente, il “Bacchino malato” e “Bacco”, custoditi in due delle maggiori istituzioni museali italiane, il primo presso la Galleria Borghese a Roma ed il secondo presso gli Uffizi di Firenze.

Bacco nell’opera del Merisi, può essere considerata l’allegoria dell'uva e del vino, soggetti che ricoprono un importante spazio nell’attività artistica di Caravaggio, che ben conosceva d’altronde la realtà delle taverne e delle locande del suo tempo.
Il “Bacco” fu commissionato dal Cardinal Del Monte come regalo a Ferdinando I de' Medici in occasione della celebrazione delle nozze del figlio Cosimo II. È proprio grazie al Cardinal Del Monte che l’artista riuscì ad introdursi nei salotti della nobiltà romana del tempo, dove la fama dell’artista inizio a crescere. In quest’opera sono raffigurati una caraffa di vino e un cestino della frutta con dell’uva, mentre Bacco, appoggiato ad un letto porge un bicchiere di vino. Considerato il quadro che da il via alla maturità artistica di Caravaggio, probabilmente realizzato tra il 1596 ed il 1597, il “Bacco” rappresenta una delle opere che danno il via alla realizzazione di "nature morte"  nell’arte, dove l’uva assume un autonomia rispettabile come soggetto d’arte.
Il “Bacchino malato”, realizzato intorno al 1593, ha un aspetto più classicheggiante, qui non sono direttamente rappresentati uva e vino, ma nella composizione la figura di Bacco, propone foglie d'edera tra i capelli ed un grappolo d'uva in mano. Il modello che ha dato forma a Bacco, secondo l’interpretazione della critica è lo stesso Caravaggio. Il Dio viene rappresentato durante un periodo di malattia, ed è un modo per prendersi gioco del mondo delle arcaiche divinità e per una riflessione sull'arte stessa, perché dei ed arte, non possono sorridere o ammalarsi.

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