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L’arte concettuale è una vocazione artistica contemporanea della fine degli anni settanta del novecento. Le prime opere si sono ammirate nel 1965 negli Stati Uniti con narezeph Kosuth e in Gran Bretagna con il gruppo Art & Language. Le idee iniziali di quest’arte hanno riguardato principalmente temi politici e di filosofia del linguaggio, affiancando e sostenendo argomenti come il femminismo e la psicoanalisi.

Un percorso ideale alternativo, fondato da riflessioni teoriche e filosofiche dove la precisazione  e la presentazione del processo di formazione del pensiero con l’azione linguistica vengono posti sempre in primo piano rispetto al risultato materiale dell’opera stessa. La quale viene considerata una pura esemplificazione fisica del linguaggio, nel segno della libertà e della sperimentazione del nuovo,svincolata da qualsiasi principio culturale o etico. Quest’atteggiamento porta ad una seria differenziazione dai mezzi tradizionali dell’arte come la pittura e la scultura, con il mero intento di liberare l’arte dalla schiavitù dell’oggetto e ricercando altresì la sua essenza nella verità collegata all’essere.  È proprio con questo pensiero che la nuova poetica, assumerà nel tempo  il nome di “concettuale”.  

Gli artisti che seguono questa linea di pensiero partono da un riesame completo della natura dell’arte  ad un comportamento di chiara opposizione nei confronti del sistema dei potenti, aspetti tra l’altro inscindibili che permettono di utilizzare i mezzi più vari allargando di molto il campo d’azione, dove qualsiasi tecnica o materiale utilizzato si può adeguare allo scopo artistico con elementi inediti:  la terra, le piante e l’acqua, in idee rivoluzionarie e alternative. La concezione concettuale porta dunque al rifiuto categorico del prodotto mercificabile a favore di un’arte pura e senza compromessi trovando così equilibrio tra filosofia, arte e storia.

Negl’ anni anche l’arte concettuale, però, è dovuta ricorrere al circuito della distribuzione rispetto a problemi di carattere politici, sociologici, esistenziali,con progetti, fotografie e video che rimangono comunque eroicamente distanti dalla logica comune fluttuando sempre ai confini dell’utopia. Le conseguenze della commercializzazione anche di questo settore delle arti sono state molteplici ed hanno stabilito in questo contesto un nuovo e lungimirante concetto di eleganza, allargando l’area di appartenenza “concettuale” in artisti quanto mai differenti tra loro.
Tra questi troviamo Sol Lewitt, uno dei primi teorici del movimento; narezeph Kosuth chesvolse un intensa attività teorica in ambito concettuale scoprendo una nuova equivalenza comunicativa; Art & Language costituitosi in Inghilterra negli anni sessanta con  Atchinson, Bainbrigde e Baldwin, centra la loro azione direttamente sulla questione teorica dell’arte, nel rapporto con la società.Tra i massimi esponenti della corrente vanno sicuramente citati: Rauschenberg, Robert Morris e Christo.

In Italia Vincenzo Agnetti e Manzoni si esibiscono in opere che esprimono un drammatico senso del vuoto, nel tentativo di aprire la mente contro la cultura istituzionalizzata. L’arte povera ha una poetica essenzialmente concettuale nella condivisione comune dell’idea e dell’azione rispetto all’oggetto rappresentativo. I protagonisti principali sono A. Boetti, Pistoletto, Pascali, Anselmo e Fabro, che con le loro opere, affrontano poetiche diverse e personali anche dal concettualismo.  Oltre che l'arte povera, vanno ricondotte nell'ambito concettuale la body art, la land art, l'arte del comportamento.