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Tra le tante bellissime città italiane nelle quali organizzare la mostra ORGANISMI. Dall’art nouveau alla bioarchitettura Torino è certamente la più adatta visto che è universalmente definita la capitale del Liberty.

Abbiamo già immaginato un possibile viaggio nell’architettura liberty (vedi Percorso: I colori del jazz a Torino) oggi invece utilizziamo questo spunto per osservare i grandi passi avanti nell’architettura cittadina, senza però tralasciarne le radici.
Usciti dalla GAM possiamo fare una prima tappa in uno dei locali storici di Torino, ossia il Bar Platti (Corso Vittorio Emanuele quasi angolo Corso Re Umberto) nel quale rivivere le atmosfere Art Nouveau.
Dirigendoci verso il nuovo grattacielo della città (quello di Intesa SanPaolo) un’ulteriore sosta merita un altro locale storico il Caffè Norman dove, oltre a poter gustare degli invitanti  aperitivi, nacque, il 3 dicembre 1906, il Torino Calcio.
Dopo le divagazioni eno gastronomiche ci dirigiamo verso il grattacielo Intesa Sanpaolo (corso Vittorio Emanuele angolo corso Inghilterra), progettato da Renzo Piano, vincitore del premio ArchDaily Building Of the Year 2016 per la categoria uffici.
Il grattacielo, la cui inaugurazione è avvenuta nell’aprile 2015, si sviluppa verticalmente su 44 livelli, di cui 38 fuori terra, raggiungendo una altezza di 166 metri, due in meno rispetto alla Mole Antonelliana.
L’edificio ha al proprio interno un mix di spazi di lavoro e per la collettività. La sezione interrata ospita un giardino ipogeo, un asilo nido, un ristorante aziendale, locali impianti e tre livelli destinati a parcheggi. Alla base dell'Intesa Sanpaolo Office Building si trova un auditorium che, grazie alla platea amovibile, ha capacità di cambiare la propria conformazione trasformandosi all’occorrenza in sala aperta al pubblico per conferenze, concerti ed esposizioni. 27 piani sono occupati dagli uffici. In cima al grattacielo è ubicato il secondo spazio di carattere pubblico, una serra bioclimatica di 15.000 mq suddivisa su 3 livelli: il tetto giardino con ristorante panoramico (35° piano), una sala esposizioni (36° piano) e una caffetteria con galleria al 37° piano proprio inaugurati in questi giorni. Durante la progettazione sono state studiate le più sofisticate strategie energetiche per lo sfruttamento ottimale delle risorse naturali e grazie a un sistema di sonde si ha una gestione che permette di modulare il comportamento dell’edificio in relazione alle variazioni climatiche. Ad esempio l’acqua calda sanitaria è prodotta da un sistema di collettori solari e la serra bioclimatica si comporta da “tetto verde” impedendo l’accumulo di calore che sarebbe rilasciato all’interno dell’edificio, in inverno riduce il disperdersi dell’energia termica. Il condizionamento è affidato alla tecnologia geotermica ad alto rendimento. L’impianto sfrutta l’acqua di falda e si comporta da pompa di calore in regime invernale e da macchina frigorifera nella stagione estiva.
L’efficacia delle strategie energetiche adottate è stata valutata in regime dinamico mediante l’utilizzo di software avanzati. Il risultato di queste simulazioni è un edificio che risparmia il 45% di energia rispetto a una costruzione standard.
Altro esempio di architettura sostenibile e bio lo troviamo in via Chiabrera, a pochi passi dal Parco del Valentino e dal Centro Storico Fiat, dove è ubicato 25 Verde, il primo edificio-foresta, ideato dall’architetto Luciano Pia. La spinta innovativa del progetto 25 Verde si percepisce già guardando l’esterno dell'edificio: il verde viene utilizzato in facciata, elementi strutturali alberiformi in Cor-Ten sostengono grandi terrazzi aventi doghe di legno, ampie pareti vetrate si aprono sia sulla strada che verso il giardino interno, tecnologie innovative permettono il risparmio energetico, consentendo un ridotto consumo energetico ed un basso impatto ambientale. Come ha detto l’architetto Pia: "Non avendo la possibilità di costruire una casa in mezzo a un parco abbiamo pensato di costruire un parco in mezzo a una casa, ricreare la sensazione di vivere dentro a un bosco".
Allungando lo sguardo sulle avanguardie cittadine raggiungiamo il PAV - Parco Arte Vivente (via Giordano Bruno 31), un Centro sperimentale d’arte contemporanea, che comprende un sito espositivo all’aria aperta che occupa un’area ex-industriale di circa 23.000 mq e un museo interattivo inteso quale luogo d’incontro e di esperienze di laboratorio rivolte al dialogo tra arte e natura, biotecnologie ed ecologia, tra pubblico e artisti. L’art program, del PAV si sviluppa attraverso la realizzazione da parte di artisti italiani e internazionali di opere e installazioni d’arte contemporanea, interventi permanenti e temporanei sia negli spazi esterni sia nelle aree espositive interne.
L’ultima tappa del nostro percorso ci riporta al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino (MRSN), ubicato nell'edificio già sede dell'Ospedale San Giovanni Battista, sorto alla fine del XVII secolo ad opera di Amedeo di Castellamonte e completato da altri illustri architetti.
Il MRSN è articolato, per la parte scientifica, in cinque sezioni: Botanica, Entomologia, Mineralogia – Petrografia - Geologia, Paleontologia e Zoologia e inoltre dotato di una Biblioteca specialistica, con 19.000 volumi e 1.250 periodici circa, e di un Centro didattico.

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Omaggio all’Art Nouveau e ai protagonisti della Bioarchitettura